L'eclettico fra Luca Pacioli e la nascita della partita doppia

 

Ritratto di Luca Pacioli 

Ritratto di Luca Pacioli (1495) – attribuito a Jacopo de' Barbari

 

Siamo nel Rinascimento: la riscoperta di opere greche antiche portò ad un'età di cambiamento, preliminare all'età moderna. L'influenza degli studi classici è particolarmente sentita in ambito letterario e artistico, in matematica invece il periodo rinascimentale fu caratterizzato soprattutto dall'affermarsi dell'algebra e quindi, in qualche modo, in continuità con la tradizione medievale.

 

Viveva in quegli anni Luca Pacioli (Borgo Sansepolcro 1445 – Roma 1517), religioso, matematico ed economista, che scrisse il più famoso trattato di algebra del periodo, la Summa de arithmetica, geometria, proportioni et proportionalità. La Summa, la cui stesura venne completata alla fine del XV secolo, fu più influente che originale. Pacioli non era un matematico in senso stretto ma realizzò una grandiosa opera di compilazione di materiali appartenenti a quattro campi diversi della matematica: aritmetica, algebra, geometria euclidea elementare e... registrazione a partita doppia. La Summa era scritta in volgare e notevole è la qualità di molti disegni (ad esempio quelli sui solidi regolari) attribuiti nientemeno che a Leonardo da Vinci. L'opera venne pubblicata nel 1494, con l'editore veneziano Paganino Paganini - in quel periodo Venezia era il centro dell'editoria mondiale, vi si stampavano infatti la metà di tutti i libri pubblicati in Europa.

 

Il rombicubottaedro – illustrazione di Leonardo da Vinci

 

Pacioli per un certo periodo insegnò la matematica ai tre figli di un ricco mercante veneziano, era diventato uno di famiglia ed accompagnò messer Rompiasi in molti viaggi di affari rendendosi conto della crescente importanza dell'uso commerciale dell'aritmetica.

 

Il frate francescano era persona dai molteplici talenti, affascinato tanto dalla matematica pura quanto da quella applicata: vogliamo qui enfatizzare che nella Summa, in questa sorta di enciclopedia matematica rinascimentale, viene presentato in modo strutturato il concetto di partita doppia, già noto e divulgato nell'ambiente mercantile e che poi si diffuse per tutta Europa col nome di “metodo veneziano”.

 

Luca Pacioli è considerato il fondatore della moderna ragioneria, intesa come disciplina che si occupa della rilevazione dei fenomeni aziendali. Pacioli non fu un economista ed in realtà non inventò molto col suo Trattato di partita doppia, ma preparò un materiale ed utilizzò un linguaggio tecnico che poi sarebbero entrati a far parte della scienza economica.

 

I libri contabili usati dai mercanti veneziani erano un memoriale (il Brogliaccio), il Libro Mastro ed il Giornale. Nel capitolo dedicato al Giornale, Pacioli descrive come le operazioni vadano annotate con un numero progressivo ed usa i termini “per” e “a” per separare le due parti della registrazione, nel primo articolo descritto egli annota che il conto “cassa” esprime un'eccedenza e non può presentare valore negativo. I concetti di dare, di avere, di bilancio, l'uso di due sezioni contrapposte per segnare i crediti ed i debiti ma anche i costi ed i ricavi, la doppia contabilizzazione delle operazioni finanziarie ed economiche ai fini di un maggior controllo, il concetto di pareggio, il bisogno di un inventario per i beni mobili e immobili... l'esigenza di accortezza, chiarezza e diligenza nelle registrazioni sono tutti temi e principi alla base della moderna contabilità e che traggono, da qui, le loro radici.

 

 

* 'Storia della matematica' – C. B. Boyer